Attività del C.U.G.

Ai sensi delle “Linee guida sulle modalità di funzionamento dei “Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 4/03/2011, il C.U.G. esercita compiti propositivi, consultivi e di verifica, nell’ambito delle competenze allo stesso demandate. (Legge 183/2010 art.21).

In particolare ha compiti propositivi su:

A)  predisposizione di piani di azioni positive per favorire l’uguaglianza sostanziale sul lavoro tra uomini e donne ed il benessere organizzativo;

B)   promozione e/o potenziamento di ogni iniziativa diretta ad attuare politiche di conciliazione vita privata/lavoro e quanto necessario per consentire la diffusione della cultura delle pari opportunità;

C)  proposte rispetto alle eventuali discriminazioni di genere in riferimento ad inquadramento e retribuzione del personale riscontrate nei dati trasmessi annualmente dal Direttore del Personale (articolo 13 comma 4);

D)  individuazione delle possibili cause delle discriminazioni e in ordine alla prevenzione ed alla eliminazione delle situazioni di criticità, anche al fine di realizzare misure di tutela delle/dei dipendenti interessati, sulla base dei dati trasmessi annualmente dal Direttore del Personale (articolo 13 comma 5) e sulla base della relazione della Consulente di Fiducia (articolo13 comma 6);

E)    iniziative volte ad attuare le direttive comunitarie per l’affermazione sul lavoro della pari dignità delle persone nonché azioni positive a riguardo;

F)   analisi e programmazione di genere (es. Bilancio di Genere);

G)  diffusione delle conoscenze ed esperienze sulle tematiche delle pari opportunità e sulle buone prassi adottate da altre amministrazioni o enti, anche in collaborazione con le Consigliere di parità dei territori di riferimento;

H)   azioni atte a favorire condizioni di benessere lavorativo;

I)  azioni positive, interventi e progetti, (indagini di clima, codici etici e di comportamento), idonei a prevenire o a rimuovere situazioni di discriminazione o molestie sessuali, morali e psicologiche (mobbing);

L)   argomenti di propria competenza da proporre alla delegazione trattante.

 

Ha compiti consultivi,  formulando pareri su:

A)  i progetti di riorganizzazione dell’Ente;

B)  i piani di formazione del personale;

C) gli orari di lavoro, le forme di flessibilità lavorativa ed interventi di conciliazione;

D)  i criteri di valutazione del personale;

E)  la contrattazione integrativa sui temi che rientrano nelle proprie competenze.

 

Ha compiti di verifica su:

A)   risultati delle azioni positive, dei progetti e delle buone pratiche in materia di pari opportunità;

B)   esiti delle azioni di promozione del benessere organizzativo e prevenzione del disagio lavorativo;

C)   esiti delle azioni di contrasto alle violenze morali e psicologiche nei luoghi di lavoro (mobbing);

D)   assenza di ogni forma di discriminazione, diretta o indiretta, relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origine etnica, alla disabilità, alla religione e alle convinzioni personali, nell’accesso, nel trattamento e nelle condizioni di lavoro, nella formazione professionale, nelle progressioni di carriera e nella sicurezza sul lavoro.